Cà du Ferrà premiata per il recupero dei vitigni rari e antichi
Cà du Ferrà premiata per il recupero dei vitigni rari e antichi
Riportare alla luce un grande vino del passato è la nuova missione di Cà du Ferrà. Dimenticato nel corso della storia recente, il Ruzzese torna protagonista grazie all’impegno di Davide e Giuseppe che hanno dato il via all’opera di recupero di questo straordinario vitigno a bacca bianca, a partire dal progetto dimostrativo “Il recupero della biodiversità attraverso il reimpianto del vitigno Ruzzese”, sostenuto da Coldiretti La Spezia, Regione Liguria e CNR di Torino.
Bisogna sapere inoltre che il Ruzzese in versione passito, così come viene proposto da Cà du Ferrà, è considerato il precursore dello Sciacchetrà, il mitico vino passito delle Cinque Terre. È anche per questo motivo, il suo ritorno sulla scena ligure e nazionale appare ancora più urgente.
Il Ruzzese, però, non è l’unico vitigno raro e antico che l’azienda di Bonassola intende recuperare. A fargli compagnia sono infatti il Rossese Bianco, il Picabon e l’Albarola Kihlgren, varietà presenti fin dall’antichità nelle Cinque Terre e nella Riviera Ligure di Levante e in parte dimenticati. È per questa diffusa e importante opera di riscoperta e valorizzazione della viticoltura autoctona che Davide Zoppi, titolare dell’azienda, ha ricevuto il premio di “Viticoltore Etico 2022” alla 54esima edizione di Vinitaly.